Miscele: Andare più profondi nel blu…

Le miscele di gas sono un complesso sistema che, se utilizzato correntemente, permettono immersioni molto profonde, dai 75 ai 100 metri

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Quando sono in fondo al Mare io trovo la mia pace lontano dall’umanità avvelenata; sotto molti metri d’acqua, nel mondo del silenzio, io posso dimenticare e dimenticarmi. miscele-andare-piu-profondi-nel-bluAllora, attraverso il muro d’ombra grigio azzurro che mi circonda, va la via dei miei sogni che non conosce confini. Ho trovato il mio mondo, dove posso dimenticare di essere ancorato alla terra; le persone che si agitano alla superficie sembrano angeli lontani in un cielo azzurro, il rumore di un’elica è come il ronzio di un calabrone nella quiete assoluta della campagna, non ne intacca il silenzio, lo accentua. Laggiù, fantastiche chimere, le illusioni più strane, si affollano nella mia mente; laggiù, nel mondo della pace e del silenzio, io sono felice
(Duilio Marcante)

..il grande Duilio…e’ proprio quello che provo io quando sono sott’acqua…tranquillità, pace, tutto e’ ovattato, la mia mente e i pensieri cambiano direzione, mi sembra di entrare in una dimensione quasi eterea….mi sento bene, mi sento bene con me stessa e con il mondo che mi circonda, cosa che, purtroppo, non mi accade spesso quando sono in superficie…grazie davvero…

Quando si scende sott’acqua “ad aria”, ossia respirando dalle bombole in profondità le stesse miscele di gas che si respira in superficie (N2+O2), normalmente si presentano al di sotto di profondità dell’ordine dei -40 mt. e per tempi maggiori di circa 20’ degli inconvenienti riguardanti specificatamente la non perfetta funzionalità cerebrale (in gergo denominata ebbrezza) consistenti in nausee, stato confusionale, comportamenti anomali, etc.

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Inoltre vi sono studi che mettono in dubbio oltre quelle profondità e tempi la totale sicurezza delle tabelle di decompressione normalmente usate (correntemente nell’ambiente sportivo le tabelle US Navy) e dei computer subacquei che comunque sono programmati con algoritmi che si rifanno ai soliti modelli Haldaniani con i quali sono state a suo tempo calcolate le tabelle US Navy.

Pertanto i valori sopra riportati di profondità e tempi sono considerate limite nei corsi subacquei per immersione sportiva delle varie didattiche e nelle immersioni che vengono offerte commercialmente nei diving. Per scendere in sicurezza più in profondità è necessario fare uso di tecniche diverse che comportano una preparazione specifica e un impegno decisamente maggiore.

L’insorgenza della ebbrezza è dovuta al fatto che quando un subacqueo scende a profondità sotto i -40 mt. dove per le leggi della fisica c’é una pressione assoluta di 5 Atm, le pressioni parziali dell’ossigeno O2 e dell’azoto N2 assumono valori eccessivi che determinano sul cervello degli inconveniente di tipo neurologico e conseguentemente anomalie di comportamento.

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Nell’analisi semplificata di cui sopra si sono tralasciate per semplicità le considerazioni sulla CO2 che come noto è uno dei gas che viene restituito dal sangue nei polmoni a seguito della combustione che avviene all’interno dell’organismo e che anch’esso contribuisce a peggiorare anziché migliorare questa condizione di sofferenza celebrale.

Pertanto il primo intervento tecnico per andare più profondi è quello di non far arrivare ai valori limiti le pressioni parziali dei due gas sopraccitati introducendo nelle bombole un terzo gas inerte che svolge le funzioni di diluente e che non é tossico a pressioni elevate. I gas che hanno queste caratteristiche sono l’elio He e l’idrogeno H2. La scelta, almeno nell’ambiente sportivo, si restringe all’elio He poiché l’idrogeno H2, che peraltro avrebbe invece il pregio di essere poco costoso, è pericoloso perché potenzialmente esplosivo se mescolato con l’ossigeno O2.

Le percentuali dei singoli gas di queste miscele ternarie O2, N2 e He, in gergo denominata trimix, vengono stabilite tenendo presente la necessità, in tutte le fase dell’immersione, di tenere la pressione parziale dell’ossigeno O2 sopra il valore di 0,15 Atm per evitare fenomeni di ipossia e sotto il valore di 1,4 Atm per evitare fenomeni di iperossia. Inoltre la pressione parziale dell’azoto N2 non deve superare le 4 Atm. alla massima profondità alla quale si vuole arrivare per evitare l’insorgenza di fenomeni narcotici. Infine l’elio He che peraltro ha l’inconveniente di essere molto costoso, va usato con molta attenzione in alte percentuali in quanto, essendo molto diffusibile nell’organismo umano, impone una attenzione del tutto particolare nel calcolo della decompressione.

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Come già si può intuire le esigenze sono contrastanti e la soluzione non è univoca: l’ideale sarebbe avere una macchina che offre automaticamente il “best gas” a ciascuna le profondità (rebreather).

Una delle miscele di compromesso che viene usata correntemente per immersioni non molto profonde fino sui 75 mt. e per tempi sull’ordine dei 15’ è la 15/30 ossia 15% di O2 e 30% di He.

Naturalmente questo tipo di immersioni necessita del completo ricalcolo delle tabelle di decompressione e di una sostanziale rivisitazione delle tecniche di immersione (muta stagna, determinazione e rispetto rigoroso del run time, misura preventiva % O2, decompressione con bombola supplementare di O2, eventuale bombola supplementare con miscele di viaggio, etc).

Franco Guidi